Quando il cognome rende giustizia anche del valore intrinseco della persona che lo porta in giro per il mondo.
Acquafredda Dario, appena 28enne, dottore in Economia e Commercio, occupa il primo posto dell’elenco degli arbitri che nella stagione 2025-2026 militeranno nella CAN C.
Eggià, l’ordine alfabetico, per noi bitontini che lo conosciamo bene, è pure lo specchio della caratura morale di questo giovane direttore di gara.
E non paia questa una pleonastica annotazione, giacché la dirittura etica rappresenta un prerequisito fondamentale e ineludibile per una giacchetta nera. Certo, poi, vengono pure approfondita conoscenza dei regolamenti e impeccabile forma fisica, ma la rettitudine è conditio sine qua non.
E l’imberbe Dario, virgulto della sezione di Molfetta, da sempre fucina di talenti nel pur diffcile ramo, ha iniziato il suo cammino in questo mondo fascinoso e insidioso ormai tredici anni fa, partendo dai campi pulverulenti delle categorie inferiori.
Sei anni fa, l’approdo nella bolgia dantesca dell’interregionale e della serie D, affrontata con dedizione e spirito di sacrificio sino alla più che meritata promozione in serie C.
Quindi, quest’anno, un bitontino – a proposito, abbiamo una gran bella tradizione, a partire dall’indimenticabile Tommaso Annese, assistenti e osservatori eccelsi inclusi – nel terzo campionato nazionale lo potremo vantare. E, a differenza della compagine neroverde che ci fa tanto penare, siamo certi che Acquafredda Dario – fratello d’arte, essendo stato l’ingegner Nicola un insigne “fischietto” nel futsal italico, con finali scudetto per giunta in curriculum -, professionista impegnato anche nel volontariato, personalità autentica e trasparente, di certo non ci deluderà.