Ho casualmente scoperto un dolcetto prelibato tipico della città di Turi, in Puglia, la “faldacchea“, il suo aspetto è così grazioso da renderla paragonabile ad un gioiellino.
La “faldacchea“, nel rispetto delle tradizioni, viene preparata utilizzando mandorle originarie del nostro territorio, con un cuore di amarena sciroppata e pan di Spagna bagnato con liquore Alchermes per poi essere infine ricoperta da un sottile strato di glassa di zucchero bianca o di cioccolato sempre di colore bianco. In superficie, vengono effettuati abilmente dei piccoli decori che ricordano dei ricami delicati e preziosi.
Una lavorazione certamente elaborata che eccellenti pasticceri del luogo portano avanti con tanto amore e dedizione.
Questi piccoli scrigni di autenticità possono assumere diverse forme sempre delicate e tendenzialmente romantiche, come ad esempio fiori, petali di fiori, cuoricini, difatti è profondamente legato ai matrimoni, nato in ambito conventuale veniva – e tutt’oggi viene – regalato dagli sposi agli invitati durante la propria cerimonia nuziale.
Viene infatti chiamato anche il “dolce della sposa”.
Così come altre celebri ed apprezzate preparazioni pasticcere appartenenti alla tradizione Italiana, anche queste chicche graziose sono il risultato di un antica ricetta creata dalle mani gentili delle monache.
Alcuni studi ci riportano proprio all’interno del Monastero di clausura delle clarisse di Santa Chiara, che vantava una proprietà di diversi ettari di terreno coltivati con vigneti, uliveti e mandorleti.
Le monache erano molto dedite all’arte della cucina, della panificazione e della pasticceria, alcune delle loro ricette sono state trasmesse nel corso dei secoli all’esterno delle mura del Monastero, tra le varie spunta inevitabilmente proprio quella del dolce protagonista di questo articolo.
Negli anni, sono stati diversi gli ordini monastici della nostra regione che ne hanno dichiarato la paternità, di certo è buonissimo e ringraziamo sentitamente coloro che illo tempore hanno contribuito ad ideare questa dolce prelibatezza dalla consistenza morbida e fragrante, si scioglie delicatamente al palato.
Il nome è certamente originale, sembra derivi da un termine spagnolo, “faldiquera“, che indica un tessuto a forma di piccolo sacchetto simile ad una tasca nella quale conservare oggetti piccoli e dolcetti, molto simile ad un borsello allacciato in vita. Nel 600 quando il Regno di Napoli era governato dagli Spagnoli, la “faldicchera” era un piccolo dolce fatto con zucchero e uova già diffuso nei conventi. Per assaggiare la faldacchea, godendo della bontà di quest’altra eccellenza appartenente alla pasticceria pugliese, non ci resta che recarci nella graziosa città di Turi e provare l’ebbrezza meravigliosa di questo piccolo grande capolavoro.
(di Alina Liccione)
(rubrica sponsorizzata da B&B Porta Baresana)