“Al termine del Corso Introduttivo comunichiamo con vero piacere che la Signora Abbagnato ha ammesso – con procedura diretta – il minore Domenico Pietro Depalo alla frequenza del 2° corso maschile della Scuola di Danza per l’anno scolastico 2025/2026.”
E’ questo l’incipit della lettera che i genitori del piccolo Domenico hanno ricevuto dalla Scuola di Ballo Teatro dell’Opera di Roma. Le parole di un sogno che si realizza e supera ogni desiderio immaginato da ciascuno di loro.
Eleonora Abbagnato, étoile del Balletto dell’Opéra di Parigi , ballerina apprezzata nel panorama della danza mondiale, icona dello splendore italiano sulle punte e direttrice artistica del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, ha ammesso Domenico con procedura diretta, saltando quindi ogni selezione. Una possibilità che raramente viene accordata e che, nel caso del giovanissimo ballerino, è la conferma del suo talento fuori dal comune.
Maria Rosaria Cuoccio, fondatrice della scuola di danza Balletto in a Bitonto e sua prima insegnante, descrive questo “bambino prodigio” con una emozione viva. Lei, che si confronta con grandi nomi della danza nell’ormai annuale appuntamento con il workshop Be on Dance, è rimasta incantata la prima volta in cui il piccolo Domenico Depalo, dieci anni appena, si è esibito davanti ai suoi occhi e ai piccoli allievi del corso di danza cui era da poco iscritto.
Perfetta l’esecuzione di passi e arabesque, naturale la propensione all’interpretazione dei gesti del ballo e delle figure più complesse, un talento sorprendente per cui accademie internazionali prestigiose come il teatro dell’Opera di Monaco di Baviera e l’Accademia Princess Grace di Montecarlo, hanno già premiato il ballerino.
Una vera promessa della danza nazionale, un prodigio capace di ispirare e condividere la gioia della sua passione con la leggerezza intatta dei suoi dieci anni, insieme ai compagni di corso che lo adorano e lo sostengono nei tanti sacrifici necessari per coltivare queste innate qualità.
Un astro portatore di luce che forse potremo ammirare tra qualche anno su palcoscenici capaci di consacrarne la speciale essenza, descritta dalla sua maestra Maria Rosaria Cuoccio in poche parole:
“In oltre trent’anni di attività non mi è mai capitato di poter osservare da vicino un autentico bambino prodigio, un talento naturale che aveva bisogno solo di indossare le scarpette per dimostrare che esiste davvero un fattore X, riconoscibile a distanze anche siderali, che fa splendere un essere come fosse quasi divino”.