Una proposta di mozione/atto di indirizzo per limitare il consumo di suolo agricolo e naturale è stata protocollata nei giorni scorsi dalle forze politiche di Strada in Comune, Sinistra Italiana e Partito Socialista Italiano. L’obiettivo: chiedere all’Amministrazione comunale di impegnarsi a utilizzare ogni strumento possibile per tutelare il territorio da un’espansione non regolata di impianti da fonti rinnovabili, come fotovoltaico ed eolico.
Ad annunciarlo è il consigliere comunale Rino Mangini (Strada in Comune), che, impossibilitato a partecipare alla seduta del 20 giugno per motivi di lavoro, ha reso pubblico l’intervento che aveva predisposto per l’Aula.
«Il documento è frutto di un percorso politico di riflessione e condivisione sui temi ambientali», spiega Mangini. «Sarà messo a disposizione di tutti i consiglieri comunali e potrà essere oggetto di integrazioni, anche a seguito di incontri e discussioni. Auspichiamo una piena partecipazione e confidiamo di poter discutere e approvare la mozione alla prima occasione utile».
Il consigliere chiede un cambio di passo netto, in vista dell’imminente Piano Urbanistico Generale: «Abbiamo una grande opportunità per riscrivere il futuro di questa città. Cambiare le regole, anche a rischio di demolire la visione di sviluppo perseguita negli ultimi 50 anni».
Nel documento si solleva la questione del crescente numero di richieste per la realizzazione di impianti su suolo agricolo. «Al sindaco e alla Giunta – scrive Mangini – chiediamo se sia stato fatto tutto il possibile per tutelare il territorio, se siano state applicate alla lettera le norme del Piano Regolatore ASI e se si potevano alzare barricate istituzionali a difesa del paesaggio».
Per Mangini, non si tratta solo di dire “no” a tutto, ma di aprire una riflessione ampia, strategica e condivisa. «Serve un vero e proprio sinodo laico tra politica e cittadinanza. Bitonto non può vivere solo di ruralità e olivicoltura, ma non possiamo nemmeno ignorare l’impatto reale che queste scelte avranno per i prossimi decenni».
Infine, una citazione che suona come monito per l’intera classe politica: «Se apriamo una lite tra il presente e il passato, rischiamo di perdere il futuro».
Una frase di Churchill, certo. Ma, a giudicare dal clima tesissimo di ieri in Aula – che Mangini, con amara ironia, definisce da “guerra civile” – sembra più una fotografia dell’attualità.