Dall’avv. prof. Grazia Coviello, per Bitonto in Testa, riceviamo e pubblichiamo.
Amici, non usate i freni: pregate!
A Bitonto non siamo in emergenza, siamo in un Parco Divertimenti del Dissesto! Dopo la festa sei SS. Medici l’Amministrazione ha avuto il colpo di genio: non riparare le buche, ma sigillarle con la cera dei ceri votivi per creare un circuito urbano di slittamento controllato (più o meno).
La strategia è: abbiamo risolto il problema della velocità eccessiva, rendendo ogni strada uno sport estremo!
La cera non copre, non riempie, ma si deposita proprio male.
Guidare qui è come stare sulle montagne russe, ma senza cintura e con un fondo di burro fuso. La gomma non tocca l’asfalto, tocca uno strato di cera mistica e oleosa. Tu entri in curva, tenti di sterzare, e l’auto risponde: “No grazie, preferisco scivolare dritto nel cratere!” Ogni buca ora è preceduta da una zona di pre-slittamento che ti prepara al botto con grazia scivolosa.
Se cammini sul marciapiede, non devi guardare dove metti i piedi; devi guardare dove non vuoi finire dopo essere scivolato.
La nonna con la spesa non cammina, esegue una piroette involontaria prima di atterrare sulla buca. L’Amministrazione ci ha dato un motivo di ansia in più, perché ora la caduta è sempre preceduta da un elegante ma tragico scivolone.
L’Amministrazione non parla, ma il messaggio è chiaro: la cera è la loro firma sulle opere pubbliche.
Loro credono di aver creato l’unico sistema stradale al mondo in cui l’inerzia amministrativa è diventata un elemento di design. Hanno risparmiato soldi, e ci hanno regalato un terreno da gioco untuoso per auto e pedoni.
A Bitonto siamo avanti! Abbiamo trasformato il problema delle buche in una calamità pubblica scivolosa. L’unica cosa che non slitta qui sono le loro poltrone in Comune. Forza, se non potete battere il dissesto, unitelo alla cera!
E se rompete qualcosa, ricordate: è colpa vostra che non avete saputo pattinare bene!

















