Replica dei consiglieri Natilla e Altamura all’assessore all’Urbanistica Brandi.
Apprendiamo con stupore e amarezza le parole dell’Assessore Brandi, che liquida con superficialità e leggerezza le gravi criticità denunciate sulla riconversione dell’area P.I.P. in A.P.P.E.A., parlando di una presunta “novità da metabolizzare”.
Una simile risposta non solo offende l’intelligenza degli imprenditori che da anni attendono chiarezza e certezze, ma rivela un preoccupante distacco dalla realtà produttiva e amministrativa del territorio. Non stiamo parlando di una “novità da metabolizzare”, ma di un piano approvato da circa 4 anni che, anziché portare sviluppo, ha generato stallo, burocrazia e danni economici a chi in quell’area ha investito e lavora.
Ridurre tutto a una questione di “tempo” è un insulto alle imprese che oggi vedono i propri lotti svuotati di valore, i cantieri fermi, e i progetti bloccati da norme illogiche e da una gestione amministrativa lenta e opaca.
Se la pianificazione A.P.P.E.A. è davvero “una novità”, allora l’Amministrazione dovrebbe avere l’umiltà di riconoscerne gli errori e la responsabilità di correggerli, non l’arroganza di chiedere alle aziende di “abituarsi” al disastro.
La verità è che a Bitonto non servono piani calati dall’alto e difesi d’ufficio, ma programmazione seria, concertazione reale e sostegno concreto al tessuto produttivo. Continuare a nascondersi dietro la retorica dell’innovazione serve solo a coprire l’incapacità di governare i processi di sviluppo.
L’Assessore smetta di parlare di “metabolizzazione” e cominci piuttosto a rispondere nel merito: perché le imprese sono ferme? perché i vincoli sono aumentati? perché i servizi promessi non esistono?

















