Angela Resta, autrice originaria di San Ferdinando di Puglia e residente a Palo del Colle, ha scelto Bitonto come scenario narrativo per La Battaglia, un racconto che intreccia finzione e memoria storica, presentato con successo al concorso letterario “Puglia quante storie” e successivamente edito da I Libri di Icaro.
La vicenda si svolge il 25 maggio 1734, durante la battaglia tra truppe spagnole e austriache. Resta la rilegge attraverso uno sguardo domestico, intimo, filtrato dalla lente dell’infanzia, della paura e della preghiera. Il protagonista, Michele, adolescente contemporaneo, viene condotto dentro un passato raccontato.
Angela Resta costruisce una narrazione vivida, che alterna dialoghi semplici e realistici a descrizioni intense e a tratti poetiche. La tensione cresce gradualmente, dalla preparazione al conflitto, alla disperazione delle famiglie che nascondono i figli nelle cantine, fino alla svolta miracolosa o supposta tale: la Madonna, apparsa in sogno al generale Montemar, lo distoglie dal saccheggio. Bitonto è salva per un atto di misericordia divina.
La forza del racconto risiede nella sua umanità. Le madri che spezzano i corredi nuziali per curare i feriti, i soldati nemici che si sostengono a vicenda, i bambini che pregano, le preghiere collettive sotto la pioggia: sono immagini che parlano di un popolo unito, inerme ma dignitoso, davanti all’orrore della guerra.
Notevole anche la scelta stilistica dell’autrice di concludere con la voce del nonno, in dialetto, quasi a voler sancire l’autenticità del racconto attraverso il linguaggio dell’identità. «La Madonna ha fatto il miracolo!, però la guerr jè brutt assaje, fihg mej» è la frase che sintetizza e universalizza il messaggio del racconto. È qui che la voce della famiglia si fa eco di una verità più ampia: il ricordo del passato è anche un atto educativo.
Pur non essendo originaria di Bitonto, Angela Resta dimostra una profonda empatia nei confronti della sua storia, a riprova che l’identità culturale non è questione di nascita ma anche di appartenenza affettiva, conoscenza e rispetto. La sua sensibilità narrativa contribuisce a tenere viva la memoria collettiva e a far risplendere una pagina spesso dimenticata della storia meridionale.
Con La Battaglia, Resta offre al lettore un racconto ben costruito, ma anche un invito alla riflessione sui temi del potere, della guerra e della fede, attraverso la lente della quotidianità vissuta da chi la storia l’ha subita e non fatta. La scrittura regge, sostenuta da partecipazione sincera e tensione etica.
Un testo che merita attenzione, e che nella sua linearità riesce a emozionare, soprattutto perché non dimentica mai l’umanità che sta dietro ogni pagina di storia.