Circa 180 ettari di suolo agricolo da liberare, espiantando decine di migliaia di ulivi di varietà coratina. Alberi da trasformare, almeno in parte, in combustibile ecologico per alimentare impianti di produzione energetica e da sostituire con coltivazioni super intensive di oliveti con portamento a spalliera, che meglio si prestano a condividere lo spazio con pannelli solari.
Per il gruppo industriale trevigiano PV, Mariotto, frazione di Bitonto, potrebbe veder “migliorato” il proprio territorio e diventare la culla di impianti agrivoltaici dalla potenza complessiva di 126,58 MW.
Tre i progetti presentati che, a dispetto di quanto sosterrebbe il soggetto proponente, potrebbero avere “impatti negativi sul paesaggio e sull’ambiente”, a detta della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che ha chiesto a via Spalato di annullare in autotutela le tre determine dirigenziali del Servizio Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente.
Nonostante la contrarietà dello stesso ente e dell’ARPA Puglia, la Città Metropolitana di Bari, tra agosto e settembre, ha stabilito infatti di escludere dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) i progetti di realizzazione degli impianti, trattati come tre istanze distinte.
Un errore per l’organo periferico del Ministero della Cultura, al cui fianco ha deciso di schierarsi anche il comune di Bitonto. Del sindaco Francesco Paolo Ricci e dell’ingegner Nicola Mercurio, responsabile ad interim del servizio Territorio (lo stesso a cui era toccato a luglio scorso rilasciare parere di conformità urbanistica), la firma alla nota protocollata tre giorni fa con cui si supporta la richiesta all’ex provincia di far marcia indietro.
Palazzo Gentile sarebbe convinto infatti “che le negative incidenze dell’opera sotto il profilo territoriale, paesaggistico, storico-culturale e archeologico non possano essere ritenute non direttamente ricadenti anche sul bene ambiente, dovendosi certamente tenere in massima considerazione l’impatto cumulativo dell’intervento”.
Necessario dunque l’assoggettamento a VIA non solo per i tre progetti della PV su Mariotto, ma anche per quello di un fotovoltaico da 9,31 MW che si vorrebbe far sorgere in zona ASI. Proponente ancora la GDS Sole, società che espiantando duemila ulivi ha realizzato un impianto analogo nella stessa zona, finito al centro delle polemiche.

















