Sono partiti nei giorni scorsi, nel silenzio generale, i lavori per la realizzazione del parco fotovoltaico situato tra Bitonto e Giovinazzo che sarà costituito da due impianti di potenza entrambi di 6mila kw/h – quindi 12mila kw/h in totale e che si chiamerà “Pozzo delle grue”.
La storia, non priva di polemiche, parte nel 2021, allorchè la società “Gdr solare” ha presentato autorizzazione unica all’installazione e a maggio dello stesso anno ha chiesto alla Città metropolitana se l’impianto fosse soggetto a Valutazione di impatto ambientale (Via). La risposta di via Spalato è stata negativa mentre l’avallo è arrivato direttamente dalla Regione nel 2023, con la conclusione positiva dell’apposita Conferenza di servizi.
Da quel momento in poi è partita una “battaglia”, portata avanti dal Comune, di compensazione ambientale rispetto alle conseguenze che la realizzazione andrà a portare e chiusasi pochi giorni fa con un protocollo d’intesa firmato con la Regione e l’azienda stessa.
La compensazione si è resa necessaria in quanto sull’area interessata sono presenti circa 2100 piante di olivo di varietà Coratina e Cima di Bitonto, che non rivestono alcun carattere monumentale e gli alberi da espiantare che si trovano in buone condizioni saranno reimpiantati su nuove particelle della stessa proprietaria, mentre le rimanenti piante, in pessimo stato vegetativo, verranno sostituite da altrettante piante gioviani da collocare in altre particelle della stessa proprietaria del terreno in argomento e questo adempimento è da intendersi prescrittivo ai fini dell’efficacia dell’atto autorizzativo.
Da Palazzo di città si dicono soddisfatti dell’accordo strappato, visto che una prima versione era molto meno concessiva rispetto a quello attuale.