È da rifare il processo d’appello per accertare le responsabilità di Domenico Conte e Alessandro d’Elia nell’omicidio di Anna Rosa Tarantino, la donna 84enne uccisa il 30 dicembre 2017 da proiettili vaganti durante uno scontro tra i clan avversi Cipriano e Conte, in guerra per il controllo delle piazze di spaccio a Bitonto..
Ieri, la quinta sezione penale della Cassazione, per la seconda volta, ha annullato con rinvio le condanne a venti anni per quell’omicidio e per il tentato assassinio di Giuseppe Casadibari.
Domenico Conte fu individuato come mandante dell’agguato. D’Elia, invece, fu accusato di aver consegnato ai sicari l’ordine del boss. Il primo annullamento della sentenza di condanna a venti anni fu 3 anni fa, a febbraio 2022, quando la Cassazione affermò che nelle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Sabba, Papaleo e Tarullo c’erano incongruenze.
Nell’aprile del 2024 ci fu l’appello bis, che confermò le condanne inflitte. Che, però, sono state annullate ieri. Conte è difeso dall’avvocato Dario Vannetiello. D’Elia è, invece, difeso da Pino Giulitto. I giudici hanno rigettato il ricorso della difesa di Rocco Papaleo, condannato a 13 anni e 8 mesi.
Ancora una volta, quindi, sarà avviato un nuovo processo di merito, dinanzi ai giudici della Corte d’Appello di Bari, dopo che la Cassazione indicherà le ragioni della decisione.