Dopo “Ruvo”, anche “130 Bari”. Dopo il “no” dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), arriva anche quello della Regione Puglia. E così, dopo il semaforo rosso alla compatibilità ambientale per le 17 pale eoliche tra Bitonto, Ruvo e Terlizzi, è arrivato anche quello per i 21 aerogeneratori tra Toritto, Palo del Colle e Bitonto. Tra le osservazioni che hanno portato a questa decisione c’è la presenza del Parco nazionale dell’Alta Murgia, che dal 17 aprile 2025 è ufficialmente riconosciuto come Geoparco mondiale Unesco.
Spulciando le determine dirigenziali, dalla Regione non solo hanno dato parere negativo, ma aggiungono che «debba essere rimessa alla competente autorità ministeriale ogni pertinente verifica in merito ad eventuali impatti cumulativi, non essendo dato escludere ulteriori impatti che potrebbero derivare da circostanze non conoscibili alla luce del riparto di competenze e dello stato di eventuali procedimenti autorizzativi in materia ambientale». Il no della Regione è motivato da altre diverse criticità, tra cui quella in cui si vorrebbe far sorgere l’impianto in un’area «che rientra nella perimetrazione del “Biodistretto delle lame” che comprende Ruvo, Terlizzi e Bitonto. Trattasi di un territorio vocato all’agricoltura biologica che mette in sinergia agricoltura, paesaggio e ambiente, comunità cittadine, finalizzato all’integrazione e sviluppo delle risorse. L’intervento risulterebbe quindi in contrasto con il Biodistretto e con i relativi obiettivi di valorizzare, sostenere e sviluppare le risorse e il patrimonio». Non solo, perchè, guardando il progetto da un punto di vista di impatto su flora, fauna ed ecosistemi, l’impatto è «riconducibile al danneggiamento e/o eliminazione diretta di habitat e specie floristiche, che possono a loro volta generare impatti sugli ecosistemi e sull’avifauna. Queste tipologie di impatti possono essere presenti sia in fase di costruzione dell’impianto eolico, che nella successiva fase di esercizio».
L’ultima parola, adesso, spetta alla Commissione tecnica del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica che valuterà tutte le osservazioni e pareri ed infine deciderà se i progetti debbano scontare una procedura che vada a valutare preventivamente le possibili conseguenze derivanti dalla realizzazione e dall’esercizio di questi interventi.

















