Si è chiuso in primo grado con un patteggiamento e un’assoluzione il processo sul tragico incidente stradale avvenuto il 25 aprile 2023 sulla provinciale 231, tra Bitonto e Modugno, in cui persero la vita quattro giovanissimi: Tommaso Ricci (23 anni), Floriana Fallacara (20), Alessandro Viesti (24) e Lucrezia Natale (16).
Nell’impatto, devastante, rimasero coinvolte tre vetture: un’Opel Corsa, guidata da Ricci e a bordo della quale viaggiavano tutte le vittime, una Renault Scenic, condotta dal 23enne Christian Fatone, e una Alfa Romeo Mito, alla guida della quale c’era il 22enne Armando Specchia.
Per Fatone – rimasto gravemente ferito insieme alla fidanzata – è arrivato il patteggiamento a due anni di reclusione con pena sospesa. Il giovane, assistito dall’avvocato Nicola Pasculli, è stato condannato per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e per l’eccesso di velocità (circa 100 km/h). Non avrebbe avuto un ruolo determinante nella dinamica dell’incidente, ma ha pagato la sua condotta di guida.
Assolto invece, “per non aver commesso il fatto”, Armando Specchia, difeso dall’avvocato Carlo Russo Frattasi. Il giudice dell’udienza preliminare Nicol Bonante ha accolto la tesi difensiva sostenuta anche da una consulenza tecnica di parte, secondo cui la posizione dell’Alfa Romeo sulla carreggiata non avrebbe inciso sulla manovra di sorpasso compiuta dalla Opel né avrebbe influito sull’impatto frontale con la vettura di Fatone.
Secondo la ricostruzione della Procura (pm Baldo Pisani), supportata da rilievi e consulenze tecniche, l’Opel Corsa viaggiava a circa 126 km/h, superando di oltre il doppio il limite consentito di 60 km/h. La dinamica individuata descrive più sorpassi vietati lungo tratti con doppia linea continua, fino all’invasione dell’opposta corsia e lo schianto con la Renault Scenic. La Mito di Specchia, diretta nella stessa direzione della Opel, viaggiava a circa 115 km/h, anche in questo caso ben oltre il limite. A Specchia si contestava di essersi spostato a sinistra sulla mezzeria nel momento in cui Ricci sopraggiungeva in fase di sorpasso. Ma secondo la difesa, ciò non costituì causa diretta dell’impatto fatale.
Nel procedimento si sono costituiti parte civile i familiari delle vittime, assistiti dagli avvocati Pierfrancesco Clemente, Adriano Pallesca, Michele Pasculli, Maurizio Lattanzi e Graziano Depalma, oltre all’associazione “Ciao Vinny”. Ora, le famiglie potranno eventualmente agire in sede civile per richiedere il risarcimento dei danni.
Le motivazioni dell’assoluzione di Specchia saranno depositate entro 90 giorni.