Da Dionigi Tafuto, segretario Rifondazione comunista di Bitonto, riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore, viviamo in un periodo in cui le chiacchiere in politica (in senso lato) sembrano essere un elemento distintivo ad adottare un “penso dunque esisto” che tanti soggetti e/o associazioni utilizzano onde caratterizzarsi magari anche in ritardo o a sproposito per temi e situazioni sensibili che necessitano di posizioni di comodo del “così fan tutti”. Una carrellata di “imbecillità Politica” che ultimamente si distingue particolarmente sulla questione espianti ulivi secolari, le cui molteplici posizioni e/o racconti del giorno dopo finiscono sempre per essere surrogati da una quantità esponenziale di demagogia spicciola a far da eco a dichiarazioni di noti referenti associativi, istituzionali e di partito.
Pronunciamenti ripetuti a riempire pagine di giornali con il solo scopo di pubblicizzare sigle associative e/o personaggi politici, che puntualmente si ergono a paladini di interessi collettivi da remoto.
Per rendere più chiaro il concetto proviamo a fare una qualche domanda:
1) Può un’associazione di agricoltori (CIA) assumere la paternità di aver lanciato il grido di dolore (per i famosi espianti di ulivi secolari) pur essendo da sempre serbatoio di voti del Partito Democratico (a tutti i livelli, con anche quadri ed eletti)? Partito ,che, non sembra non nascondere l’imbarazzo e la meraviglia di cotanto clamore, giustificando l’azione amministrativa come un atto dovuto anche come fatto temporale per una decisione assunta nel lontano 2023
2) Può il Governatore Regionale Michele Emiliano in visita a Bitonto, al cospetto della medesima associazione di agricoltori, affermare di non essere stato abbastanza informato del provvedimento (espianti) in questione?
3)Può la miriade di associazioni ambientaliste riempire le pagine dei giornali a chiedere conto della ingloriosa consumata fine degli ulivi centenari con 2 anni di ritardo, solo per il gusto di apparire?
4) Può una amministrazione non meglio definita (centro sinistra destra) non informare la città su particolari situazioni, quale la scellerata scelta degli espianti?
Una sensibilità di facciata quella che si evince da questo racconto, che, Rifondazione Comunista ha certificato ultimamente sulla questione espianto Lecci secolari dove la città fu lasciata sola a raccogliere le firme per una petizione andata a buon fine.