“Eppur si muove”, avrebbe osato dire Galileo Galilei secoli fa durante i processi a suo carico portati avanti dalla Chiesa per le sue idee scientifiche/astronomiche. È la stessa cosa che i bitontini potrebbero dire da ieri pomeriggio con la novità delle tariffe Tari 2025 licenziate dal Consiglio comunale.
Perchè? Niente aumenti in fattura, come è stato prassi negli anni scorsi, ma una riduzione. Seppur lieve, forse lievissima. Il cinque per cento sulla bolletta per un’abitazione tipo di 100 metri quadri (quasi quattro euro in meno per fascia rispetto al 2024, che però dovrebbe diventare di nove-dieci euro in meno con la tariffazione di autunno).
Un risultato tutt’altro che scontato, considerando il contesto economico sfavorevole in cui è maturato. Ma a gioire sarebbero solo le utenze domestiche, visto che per le altre si calcolerebbero aumenti dai 20 centesimi fino ad arrivare a 1,60 euro (anche qui, però, con la tariffazione, ci sarà una riduzione di 15 euro).
A fronte di un aumento generalizzato dei costi – dal caro energia all’applicazione dell’Iva al 22 per cento, dai maggiori contributi provinciali ai costi di conferimento ancora legati a impianti privati, fino alle spese per il trattamento dei rifiuti non correttamente differenziati – l’amministrazione guidata da Francesco Paolo Ricci ha scelto di non gravare ulteriormente sui cittadini, ma di affrontare il problema con una strategia chiara e responsabile.
La scelta politica è stata quella di ridurre i costi del servizio senza comprometterne l’efficacia: una razionalizzazione mirata, frutto di una visione condivisa e concreta, che ha permesso di mantenere alti gli standard e, al contempo, contenere la spesa.
Per arrivare al risultato, fondamentale è stato anche il lavoro di recupero dell’evasione (lotta che ha permesso di far emergere dal nero ben 435 utenze domestiche e 18.295 metri quadri di non domestiche, ndr), che ha permesso di ampliare la base contributiva rendendo più equo il sistema e alleggerendo il carico su chi ha sempre pagato regolarmente. Senza dimenticare – fanno sapere dalla maggioranza – la collaborazione stretta e proficua con la Sanb che si è rivelata essenziale per ottimizzare i processi e affrontare con tempestività le sfide operative.
Maggioranza in giubilo. Il risultato è stato salutato con soddisfazione anche dal presidente dell’assemblea cittadina, Domenico Pinto, secondo cui «in un momento in cui aumentano tutti i costi per i servizi, per lo smaltimento dei rifiuti, i costi del lavoro e dei lavoratori, una oculata amministrazione riesce ad abbassare il costo ultimo della tassazione Tari per i cittadini». Esulta anche l’assessore all’Ambiente, Giuseppe Santoruvo, che ha ricordato come «abbiamo investito risorse extra Pef (senza alcun impatto sulla bolletta) per potenziare la raccolta dei rifiuti abbandonati e garantire il lavaggio continuo della città, dal centro antico alle periferie. Grazie alla nostra politica di ottimizzazione intelligente, abbiamo già ottenuto una riduzione della Tari, e le proiezioni indicano che le tariffe diminuiranno ancora nei prossimi anni. Bitonto si conferma un modello di buona amministrazione, dove efficienza, cura del territorio e attenzione ai cittadini camminano insieme».
Gli “appunti” dell’opposizione. L’opposizione, però, ha provato a spegnere gli entusiasmi, con Francesco Natilla (“I riformisti-Fronte del lavoro” che ha parlato di costi che aumentano (in effetti il costo del servizio è arrivato a costare 13 milioni e 800mila euro, quasi 600mila euro in più rispetto all’anno scorso), risparmio minimo con marciapiedi e strade impregnate di sporcizia e cattivi odori, che non vengono lavati nemmeno in queste giornate roventi, sono ormai la normalità. Lavaggio stigmatizzato anche da Arcangelo Putignano (“Bitonto cambia”) e dall’esponente di “Fratelli d’Italia”, Ivan Lorusso. Da Francesco Toscano, un altro esponente “meloniano”, un appello ad essere più oculati e la speranza che ulteriori riduzioni siano garantite dal “bonus sociale” previsto dal governo centrale, che l’Anci però, date le difficoltà di applicazione, avrebbe richiesto di introdurre dal prossimo anno.