Dal movimento politico cittadino Liberi, riceviamo e pubblichiamo.
Il pianto decariano sembra aver contagiato gran parte della classe politica regionale. È di queste ore, infatti, il pianto greco di una quindicina di Consiglieri regionali uscenti che sembrano non trovare pace, per una collocazione precaria in quelle liste mediocri, gradite dall’annunciato grande trionfatore.
Una divisione marcata tra buoni e cattivi che salvaguarda soltanto i ricandidati Consiglieri regionali uscenti del Partito Democratico, mentre invece penalizza tutti gli altri undici (Popolari per Emiliano e Con) eletti nelle liste civiche di maggioranza cinque anni or sono.
A questa disavventura degli undici Consiglieri della vecchia maggioranza si legano gli esperti quattro transfughi eletti nell’allora centrodestra, predatori di voti costretti all’isolamento per la scarsa considerazione, nonostante avessero per mesi reclamato e abbracciato il talentuoso candidato Presidente.
Una sistemazione da sindrome di Stoccolma per la spregevole suddivisione e un dispiacere che coinvolge gran parte di quell’elettorato attivo, trasformato negli ultimi anni in tante tifoserie che nulla hanno a che fare con la politica in generale e con quella dei territori in particolare.
Una volontà, quella del Presidente in pectore, che fa sì da rendere inutile il ricorso al voto. Infatti, la formazione in campo e le succitate suddivisioni fanno sì che possano conoscersi anzitempo, soprattutto in provincia di Bari, i Consiglieri regionali eletti nel cosiddetto centrosinistra.
A dar forza a questa ipotesi intervengono in aiuto alcuni sondaggi interni, non divulgabili, che indicano le percentuali delle forze politiche di riferimento e il numero di Consiglieri attribuibili. A farla da padrone, dei dieci eleggibili nella maggioranza in provincia di Bari, sembrerebbe esserci il Partito Democratico, forte delle sue tre coppie formidabili (si può votare un uomo e una donna), che si propongono di fare il pieno di preferenze.
A seguire pare esserci la lista ufficiale di Decaro, con i suoi potenziali tre eletti (due baresi e un medico molfettese). Gli ultimi due eletti vengono attribuiti uno a Vendola e l’altro a un esponente dei Cinque Stelle.
P.S. La partita è chiusa, direbbe Totò

















