A margine della disputa sulle condizioni del pallone neroverde, è intervenuto Franco Natilla, il consigliere comunale de I Riformisti – Fronte del Lavoro, da sempre attento alle questioni calcistiche, cittadine e non.
“L’assessore comunale ai Lavori Pubblici chiede chiarezza e rispetto, ma dovrebbe essere il primo a praticarli. Invece, ci troviamo ancora una volta a leggere un comunicato pieno di giustificazioni, scaricabarile e mezze verità. È doveroso rispondere con i fatti alle sue affermazioni, perché la città e i tifosi meritano risposte vere, non arrampicate sugli specchi“.
“Le continue contraddizioni e imprecisioni dell’assessore sui lavori allo stadio di via Megra sono ormai sotto gli occhi di tutti.
È fin troppo comodo, oggi, gettare la croce sugli uffici comunali, quelli stessi che fino a ieri venivano osannati. La verità è semplice: l’ufficio lavori pubblici – composto da persone serie e preparate – è da tempo orfano di una guida politica autorevole e competente. E anche su questo pesa il silenzio complice del sindaco Ricci, che continua a coprire questa gestione fallimentare“, bacchetta Natilla. Che così prosegue: “Durante il sopralluogo della Commissione Controllo e Garanzia di fine aprile, sia l’ingegner Dellorusso che il direttore tecnico hanno chiaramente affermato che la consegna dei lavori sarebbe avvenuta a fine ottobre. Una previsione che io stesso ho riportato pubblicamente, venendo però liquidato dall’assessore come “uccello del malaugurio”.
Oggi scopriamo che quella previsione era corretta. Altro che “sollecitazioni costanti” e “coscienza a posto”: serve assumersi le proprie responsabilità, non nascondersi dietro i tecnicismi“.
“L’assessore sostiene che “non è lui a firmare i collaudi, approvare progetti o redigere cronoprogrammi”. È vero. Ma è proprio compito della politica vigilare, coordinare e dare impulso agli uffici tecnici. Se qualcosa non funziona, è suo dovere intervenire. Se i ritardi si accumulano, è suo compito denunciarli, non giustificarli. E se gli uffici non funzionano, è sua responsabilità trovare soluzioni, non addossare colpe.
E soprattutto, è suo dovere dire la verità ai cittadini. Invece, nonostante fosse perfettamente a conoscenza che la consegna dell’opera era prevista per il 30 ottobre prossimo, ha continuato ad annunciare pubblicamente che l’ultimazione dei lavori sarebbe avvenuta entro il 30 giugno, in spregio totale alla trasparenza e alla verità dei fatti. Questo non è un semplice errore di comunicazione: è una precisa volontà di manipolare la realtà, probabilmente per meri fini politici o propagandistici“, rimarca il rappresentante della massima assise.
Anche in questo caso, Santoruvo ha dovuto replicare: “Se davvero si vuole contribuire alla chiarezza, si inizi a dirla tutta, non solo quella che conviene. Parla di “giustificazioni e scaricabarile”, ma dimentica che il primo a fare politica solo sulle macerie è lui stesso.
Chi oggi chiede “trasparenza”, dov’era nei momenti in cui si doveva davvero lavorare per risolvere i problemi?
Dov’era quando, per mesi, si sono dovuti affrontare blocchi amministrativi, blocchi sulla perizia di variante, e – soprattutto – si doveva scegliere tra la propaganda e il lavoro silenzioso?“.
“Parla di “assenza di una guida politica” ma lavorare a fari spenti e lontano dai riflettori non significa essere assenti: significa rispettare le regole, i tempi tecnici. Non si governa con le chiacchiere, né con i post a effetto.
Il suo continuo gioco a dare date, fare previsioni, puntare il dito, serve solo a creare confusione. E questo danneggia lo stadio, i tifosi e la città“, si difende il componente della gunta Ricci.
“Sul tema della consegna lavori:
Sapeva – perchè è stato detto – che i ritardi sono legati alla questione delle torri faro e alla mancata possibilità di eseguire il collaudo strutturale. Ma dimentica di spiegare questo ai cittadini.
Perché? Perché fa più comodo parlare di “manipolazione della realtà”.
E allora diciamola tutta:
La politica non firma collaudi, non “consegna stadi”, ma fa quello che lui non sta facendo: si assume la responsabilità di gestire, coordinare, risolvere problemi, anche quando non fa notizia“, conclude Santoruvo.