Come ogni anno, durante la stagione estiva, gli incendi, numerosi e pericolosissimi, assediano il territorio, talvolta con danni irreversibili. Senza contare le ricadute sulla salute pubblica dell’aria contaminata da fumi, il più delle volte, di roghi tossici. Il Parco Regionale di Lama Balice, tra mille difficoltà, lotta per avere un presidio fisso previsto anche dalla regolamentazione regionale in materia di antincendio. Anche Bitonto non si è sottratta alla chiamata pubblica. L’associazione “Vogliamo Bitonto Pulita” e l’associazione di protezione civile “Murgiae” – odv hanno aderito alla campagna di prevenzione, garantendo un presidio fisso anche nel territorio del parco che lambisce la città degli ulivi.
«Una campagna che per noi non è mai finita – dice Fabio Fornelli, presidente di Murgiae – Abbiamo continuato in tutta coscienza e per tutto l’anno a monitorare costantemente il territorio, spesso aiutati da colleghi o semplici cittadini sensibili, sollecitando e coadiuvando l’ente Parco sopratutto nel monitoraggio e mappatura dei luoghi sensibili di Lama Balice, estendendo il servizio non solo per l’antincendio dei tre mesi estivi, ma anche per la tutela in senso lato del parco in quanto tale, patrimonio comune di immenso valore geo naturalistico. Durante tutto l’inverno, abbiamo mappato e monitorato anche zone prese d’assalto dal disdicevole fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Abbiamo avviato attività di monitoraggio capillari e ci siamo resi disponibili a collaborare con enti e organizzazioni preposte per la rimozione dei rifiuti, accompagnandoli in luoghi difficili da raggiungere ma altamente contaminati. Talvolta, vere e proprie bombe ad orologeria».
Con ogni condizione meteorologica, i volontari dedicano il loro tempo libero alla salvaguardia del territorio, imbattendosi in percorsi a volte non visibili agli occhi della gente, ma ben conosciuti da criminali che sistematicamente delinquono nel bistrattato parco. Gli operatori presidiano le zone annotando, monitorando, mappando quanto accade. Il tutto è trasmesso poi al Parco che coordina le successive azioni di bonifica, indagine e prevenzione: «L’anno scorso, il numero di incendi nel territorio bitontino, nelle ore diurne, è stato assai limitato. In generale il fenomeno era arginato, limitato per lo più a piccoli roghi. Eravamo un deterrente per le attività illecite, ma anche un punto di riferimento per numerosi agricoltori e avventori del parco (trekker, runner e biker) che ci davano indicazioni e suggerimenti utili, dal momento che 37 chilometri lineari da presidiare non sono pochi. Oggi, il numero di collaboratori è diminuito. Facciamo quel che possiamo per senso del dovere e devozione verso la nostra terra, che è la nostra storia e anche il noatro futuro. ma a volte il senso di impotenza ci supera».
L’associazione Murgiae, riconosciuta come Protezione Civile e iscritta al dipartimento regionale della stessa inoltre, specializzata anche in radiocomunicazioni di emergenza, nel tempo acquisito tutte le qualifiche e adempiuto a tutte le regolamentazioni in materia di Antincendio Boschivo, autofinanziandosi col contributo della campagna antincendio dello scorso anno: «Questo, spero, serva anche a smuovere la macchina amministrativa locale per interlocuzioni rapide, proficue ed efficienti. Bitonto ha un’opportunità che non può perdere in termini di prevenzione e monitoraggio del territorio e del patrimonio rurale. L’auspicio sarebbe quello che a Bitonto – che ricordiamo essere una delle poche città a vantare la presenza sullo stesso territorio di un prestigioso parco nazionale (quello dell’alta Murgia – geoparco Unesco) e di un caratteristico parco regionale), si possa istituire un gruppo costante di presidio, per essere pronti ad intervenire e mitigare gli effetti devastanti dei crimini ambientali, che ricadono su tutta la comunità, sia in termini di costi che di salute pubblica. Le basi ci sono. Ora tocca alla volontà. E di sicuro non quella degli operatori, che ne hanno già tanta».