Quasi due milioni di euro da chiedere alla Regione per la realizzazione di due sistemi autonomi di drenaggio urbano, di un impianto per il trattamento primario delle acque meteoriche e un recapito finale controllato per le frazioni di Mariotto e Palombaio.
È la precisa volontà della Giunta comunale guidata da Francesco Paolo Ricci, che ha deciso di rispondere a un preciso bando di via Gentile mettendo sul cantiere un problema atavico e mai risolto: l’assenza di fogna bianca e allagamenti continui quando si scatenano piogge torrenziali. Leggendo il progetto, affidato a uno studio di Cellamare e licenziato dall’esecutivo nei giorni scorsi, il processo – si farà solo se ci sarà il finanziamento – si articola in due fasi principali: una fase conoscitiva, finalizzata all’analisi morfologica dei bacini scolanti e alla determinazione delle portate di progetto; una fase operativa, in cui verranno definite le specifiche tecnico-costruttive delle infrastrutture di raccolte, trattamento e recapito delle acque meteoriche. Il progetto, come detto, nasce in risposta a criticità idrauliche strutturali, comuni ad entrambe le frazioni: elevata impermeabilizzazione delle superfici urbane, assenza di reti di drenaggio separate e mancanza di impianti per il trattamento delle acque di prima pioggia. Condizioni che, si legge, determinano frequenti episodi di allagamento, scarichi non regolamentati e utilizzo di recapiti obsoleti o non conformi, con conseguente incremento del rischio ambientale e gestionale. Perciò, in tale contesto, l’intervento si configura come un primo stralcio funzionale di una strategia più ampia di gestione organica delle acque meteoriche. Attraverso soluzioni tecniche orientate alla sostenibilità ambientale, all’efficienza idraulica e alla coerenza con la pianificazione vigente, il progetto mira a realizzare un sistema flessibile e scalabile, in grado di costituire un modello replicabile per il drenaggio urbano sostenibile a scala comunale.
Per le due frazioni, quello che si vorrà realizzare è molto simile: circa 20 pozzetti di ispezione, distribuiti lungo il tracciato dei collettori principali; caditoie continue, connesse ai pozzetti tramite brevi tratti di fognoli; impianto di accumulo con sistema di trattamento in continuo sino alla portata di punta di progetto, completo di circuito di by-pass per la gestione delle portate eccedenti.