Disavventura giudiziaria a lieto fine per un ex funzionario di Cerin e Tributi Service, società bitontine esattrici di tributi locali fallite qualche anno fa.
D.V., ora funzionario pubblico, era stato accusato dalla Procura Regionale della Corte dei Conti della Puglia di aver procurato al Comune di Gioia del Colle un danno erariale di 242.770 euro (poi ridotti in sede di giudizio a 31.560 euro), pari alle tasse non più riscuotibili, perché non avrebbe controllato il cattivo operato dei messi notificatori. Questi ultimi infatti non avevano portato a termine la procedura di notifica di centinaia di avvisi di accertamento Tari e Tarsu per gli anni 2015-2017 (in particolare non avevano spedito la raccomandata di conferma dell’avviso lasciato nella cassetta del destinatario assente), con conseguente prescrizione dei relativi importi.
Secondo l’ipotesi accusatoria sarebbe spettato al funzionario della società bitontina, nella sua veste di responsabile dell’appalto, vigilare sull’esecuzione dell’attività dei messi verificando ogni notifica.
La Sezione Giurisdizionale per la Puglia della Corte dei Conti, presieduta dal dott. Pasquale Daddabbo (relatore il dott. Andrea Costa), ha contraddetto tale tesi, in accoglimento delle difese dell’Avv. Raffaele Capaldi, e ha assolto il dipendente bitontino da ogni accusa.
I Giudici contabili hanno accertato in primo luogo che il rapporto fra il Comune e la Tributi Service non era una concessione di tributi, ma un appalto di servizi consistente nell’attività di supporto all’ufficio tributi del Comune di Gioia del Colle; il contratto quindi non conferiva alla società bitontina il potere di incassare i tributi e non le delegava alcuna funzione riscossiva che rimaneva nella titolarità dell’ufficio comunale.
In secondo luogo, hanno argomentato che la responsabilità dei mancati incassi era addebitabile ai messi notificatori, peraltro nominati dal Comune di Gioia del Colle a seguito di un apposito corso di formazione e quindi legati da un rapporto di servizio con l’Amministrazione, mentre nessuna accusa poteva essere avanzata nei confronti del funzionario della società privata, che come responsabile dell’appalto aveva soltanto il ruolo di interfaccia con l’amministrazione per la gestione e l’organizzazione del servizio appaltato; tale incarico non poteva quindi tradursi in un compito di controllo di ogni singola operazione.
In terzo luogo hanno chiarito che lo stesso Comune non aveva nominato un ufficiale di riscossione delegato a tale funzione, ma ciò non toglieva che la supervisione dell’operato dei messi era comunque rimasta in carico all’amministrazione.
Infine al funzionario bitontino non sarebbe stata comunque addebitabile alcuna responsabilità a causa dell’impiego part-time nell’azienda a fronte dell’incombenza di coordinare tutti gli appalti in essere, per cui una eventuale responsabilità organizzativa avrebbe potuto tutt’al più ipotizzarsi a carico della società e non certo del semplice dipendente.
Per il Comune di Gioia del Colle, oltre il danno anche la beffa, perché è stato condannato al pagamento delle spese legali.