Le paure, spesso, sono mondi bui che ci portiamo dentro sin dall’infanzia. È lì che si tingono di colori cupi e assumono sembianze imperfette, stinte o dai contorni nitidi e precisi che sgranano gli sguardi e fanno battere forte il cuore, anticamere d’una profonda inquietudine.
E.. se dalle paure si partisse per un viaggio di avventure e scoperte? E se si trasformassero in racconti che possano produrre effetti catartici in chi li scrive e in chi li legge?
Nasce di qui la bellissima idea dell’insegnante Mariangela Memoli dellla scuola primaria Fornelli che ha coinvolto i suoi alunni in un bellissimo progetto di scrittura partendo dalla lettura di racconti horror anche in lingua originale.
Attraverso il confronto le paure divengono presenze, di cui discutere e su cui ironizzare: allora la scuola si trasforma fantasticamente in un mondo popolato di streghe, di dinosauri, di strani personaggi dai capelli verdi, dal volto scheletrico, dal colorito violaceo, forse un po’ bislacchi o un po’ sognatori fra porte chiuse e mura paurose da cui fuggire.
E se arrivassero pure i vampiri con i capelli arruffati e la Maestra Mariangela fosse fredda, cattiva e assetata di sangue?
Argh! Argh! Che paura!
Nel capovolgimento del reale traspaiono emozioni forti e coinvolgenti che fanno rabbrividire e il linguaggio diventa accattivante, concitato in spazi sempre più dilatati, come le pieghe della coscienza alleggerita da macigni troppo grandi a quell’età.
La parola scritta si fa cammino di liberazione, di incoraggiamento e l’espressione grafica di una determinata paura aiuta a far comprendere ai bambini che, poi, basta il caldo abbraccio di chi ti vuol bene a far tirare un sospiro di sollievo. Sfuma, dunque, il buio pesto in una fitta cortina di mirabile luce.
Addirittura nella “Pesciscuola” i corpi si traformano e dalla bocca vengon fuori solo bolle mentre le classi sono piene di acqua putrida e scura. Pesci arcobaleno, triglie, marlonghe, cernie giganti e minacciose mettono in fuga minuscoli pesciolini spaventati e, d’un tratto, ogni cosa riacquista i suoi colori placando l’ansia di non trovare più contatto con la realtà.
La maestra Mariangela è riuscita perfettamente nell’intento “di incanalare le paure ed esorcizzarle stemperando l’inquietudine iniziale e gli alunni si sono divertiti e appassionati, verificando che nel lavoro di gruppo ognuno scopre i propri punti di debolezza e di forza e cresce dando il proprio contributo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
I racconti degli alunni, grazie al prezioso supporto del Da Bitonto, sono stati raccolti in un libro intitolato “Racconti di paura” di cui sono già state vendute trecento copie e che sarà presentato lunedì 16 ottobre alle 18,00 nell’Aula Magna della scuola Fornelli, con grande entusiasmo e orgoglio del Dirigente Scolastico, Carmelo D’Aucelli.
Ci sarà un incontro-dibattito sulle paure dei bambini e intragenerazionali e sull’effetto catartico del genere letterario noir, coordinato dalla poetessa Mariella Cuoccio con l’intervento di alcuni relatori: Mariangela Memoli, insegnante della classe 5ª A della “N.Fornelli”, Mario Sicolo, direttore del Da Bitonto , giornalista e scrittore, Carmen Rucci, avvocato e scrittrice, Miriam Naglieri, psicologa e psicoterapeuta, Angela De Leo, poetologa e scrittrice, Gianna Lomangino, lettrice per l’infanzia e ragazzi, responsabile della libreria Hamelin, specializzata per l’infanzia. Saluterà il sindaco, Michele Abbaticchio.
Invito chiunque a parteciparvi perché noi adulti dai bambini dovremmo imparare a metter fuori le angosce senza schermirci, con la forte volontà di superarle insieme in una realtà da capovolgere, di tanto in tanto, con la lente colorata della fantasia per non smettere mai di vivere anche sognando.